Fondazione Adapt
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21 hours ago 4 days ago 2 weeks ago 2 weeks ago 2 weeks ago La Fondazione Milano Cortina 2026 ha firmato, il 27 ottobre 2025, un importante accordo con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, incentrato su temi cruciali come salute e sicurezza, qualità del lavoro e trasparenza negli appalti. L’intesa dà attuazione a precedenti impegni tra le parti e mira a definire un sistema di tutele collettive valido per tutto il periodo dei Giochi, con particolare attenzione al mercato del lavoro, ai contratti di fornitura e servizi e alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sebbene si potrà valutare solo in corso d’opera la buona riuscita del sistema messo in piedi, un’intesa di questa natura rappresenta un fondamentale passaggio per coniugare efficienza organizzativa, legalità e tutela del lavoro in vista di un evento di portata mondiale.
La buona riuscita dei Giochi non si misurerà solo dal numero di medaglie conquistate dalle nostre atlete e dai nostri atleti, ma anche dalla capacità del nostro ordinamento e della nostra filiera produttiva di sostenere un evento di tale portata senza che a pagarne il prezzo siano i lavoratori o la correttezza del mercato, garantendo salute e sicurezza, qualità del lavoro e retribuzioni dignitose.
Puoi leggere tutto l’articolo di Federica Chirico e Giada Benincasa (@giadabenincasa) sul sito del Bollettino Adapt e al link nella bio.
In Italia i salari nominali tornano a crescere, ma in termini reali restano quasi il 9% sotto i livelli del 2021. Una perdita di potere d’acquisto che la contrattazione collettiva deve ancora pienamente recuperare.
Allo stesso tempo, la produttività del lavoro è ferma da trent’anni: +0,2% medio annuo dal 1995, contro +1,2% nell’UE. Un limite strutturale che frena la crescita sostenibile delle retribuzioni.
Due dimensioni distinte ma intrecciate — inflazione e produttività — che richiedono risposte diverse e complementari: nel breve periodo, rinnovi contrattuali più tempestivi per difendere il potere d’acquisto e nel lungo periodo, una contrattazione di secondo livello più diffusa per legare i salari ai guadagni di produttività.
📊 I due grafici mostrano come il nodo salariale italiano si giochi su questi due piani, con effetti che si amplificano a vicenda.
Leggi l’articolo completo di Jacopo Sala (@jcksala) e Silvia Spattini (@silviaspattini) sul sito del Bollettino ADAPT e al link nella bio.
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Il 17 ottobre Istat ha pubblicato un report sull’economia non osservata in Italia dal quale emergono dati interessanti.
Nel 2023 le unità di lavoro non regolari sono state oltre 3,1 milioni, in aumento del 4,9% rispetto all’anno precedente.
Il tasso di irregolarità torna a salire dopo cinque anni, raggiungendo il 12,7% del totale delle posizioni lavorative.
I settori che mostrano i tassi più elevati:
– Altri servizi alle persone: 40,5% (+1,2 punti)
– Agricoltura: 17,6% (+0,2)
– Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione: 15% (+0,5)
– Costruzioni: 12,8% (+0,4)
Solo i servizi professionali mostrano una lieve flessione (-0,1 punti).
L’aumento delle posizioni non regolari riguarda sia dipendenti che indipendenti, anche se in misura maggiore tra i primi.
In un anno, il lavoro irregolare cresce circa il doppio rispetto a quello regolare (+4,9% contro +2,4%).
Per approfondire puoi leggere l’articolo di @francescoseghezzi sul #BollettinoAdapt e al link nella bio.
👉 Fonte: ISTAT, Economia non osservata 2023
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Il 17 ottobre Istat ha pubblicato un report sull’economia non osservata in Italia dal quale emergono dati interessanti.
Nel 2023 le unità di lavoro non regolari sono state oltre 3,1 milioni, in aumento del 4,9% rispetto all’anno precedente.
Il tasso di irregolarità torna a salire dopo cinque anni, raggiungendo il 12,7% del totale delle posizioni lavorative.
I settori che mostrano i tassi più elevati:
– Altri servizi alle persone: 40,5% (+1,2 punti)
– Agricoltura: 17,6% (+0,2)
– Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione: 15% (+0,5)
– Costruzioni: 12,8% (+0,4)
Solo i servizi professionali mostrano una lieve flessione (-0,1 punti).
L’aumento delle posizioni non regolari riguarda sia dipendenti che indipendenti, anche se in misura maggiore tra i primi.
In un anno, il lavoro irregolare cresce circa il doppio rispetto a quello regolare (+4,9% contro +2,4%).
Per approfondire, puoi leggere l’articolo di Francesco Seghezzi (@francescoseghezzi ) sul #BollettinoAdapt e al link nella bio.
👉 Fonte: ISTAT, Economia non osservata 2023
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Occuparsi degli strumenti che accompagnano i giovani nel proprio inserimento lavorativo è un tema di particolare rilevanza e urgenza se si considera che l’Italia registra il più basso tasso di occupazione giovanile e uno dei più alti tassi di NEET in Europa secondo l’ultimo rapporto annuale Istat dello scorso maggio, in un mercato del lavoro che sembra più pronto ad accogliere lavoratori adulti rispetto a quelli più giovani in uscita dai percorsi scolastici.
Garantire ai giovani un inserimento lavorativo soddisfacente e di qualità non è quindi soltanto una necessità primaria per garantire una maggiore sostenibilità nel tempo del mercato del lavoro, ma è prima di tutto un tema di dignità e di giustizia sociale.
Arianna Zanoni (@arizanoni) analizza i principali punti del policy brief nel suo articolo che puoi leggere sul #BollettinoAdapt e al link nella bio.
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